Vini

I vitigni, questa è la terra
 della Corvina Veronese e della Rondinella.

Capitolo 4.2

Capitolo 4.2.1

Il vitigno di gran lunga più importante del territorio del Bardolino è la Corvina Veronese: il disciplinare del 2018 prevede che possa essere utilizzata fino al 95% del totale dell’uvaggio. Il restante 5% è riservato alla Rondinella, altro vitigno autoctono veronese.

Possono concorrere alla produzione del Bardolino altri vitigni a bacca rossa coltivati localmente, tra cui il Corvinone, che può sostituire la Corvina Veronese fino a un massimo del 20%. Altro vitigno autoctono locale è la Molinara, che può concorrere alla produzione del Bardolino fino a un massimo del 15% del totale: la sua coltivazione è tuttavia oggi marginale del territorio veronese ed il suo utilizzo non è più obbligatorio nell’uvaggio (lo era nel disciplinare originario del 1968), ma solo facoltativo.

Capitolo 4.2.2

La Corvina Veronese è il classico vitigno autoctono della zona del Bardolino, dove viene sempre utilizzata fresca, immediatamente dopo la vendemmia, ma anche della Valpolicella, dove per tradizione si fa invece ricorso anche alla tecnica dell’appassimento. Le prime documentazioni sulla sua coltivazione nel territorio veronese risalgono al 1824 ad opera del Pollini.

Offre una straordinaria capacità di adattamento ai diversi suoli delle colline moreniche della riva veronese del lago di Garda e del suo entroterra, interpretandone al meglio le caratteristiche territoriali attraverso le componenti organolettiche fruttate e speziate, ma anche grazie alla freschezza e alla sapidità che riesce a conferire ai vini che ne traggono. Il Corvinone è invece stato confuso con la Corvina Veronese grossa fino al 1993, anno della sua iscrizione al Registro delle varietà.

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Il disciplinare

Capitolo 4.3

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Bardolino

Montebaldo

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Bardolino

La Rocca

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Bardolino

Sommacampagna

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