Vini

I vini, l’eleganza dei colori delicati,
  dei frutti e delle spezie.

Capitolo 4.1

Capitolo 4.1.1

Nella versione “base” il Bardolino ha un colore rubino brillante, è delicatamente fruttato, con note di ciliegia, marasca, fragola, lampone ed è dotato di grande bevibilità.

Nei vini delle tre sottozone - Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna -, affinati per almeno un anno e provenienti da vigneti caratterizzati da rese inferiori per ettaro, i sentori del Bardolino acquistano in eleganza: i colori restano tenui e si accentua la complessità del bouquet verso toni speziati di cannella, chiodo di garofano o pepe nero e verso note di fiori appassiti e agrumi.

Capitolo 4.1.2

Già nel 1900 Giovanni Battista Perez forniva una descrizione dei caratteri dei vini delle tre aree.

I vini dei distretti di Caprino e Bardolino erano di “tinta rosso-chiara; grati al palato, non pesanti allo stomaco” e avevano capacità di affinamento “a causa del tannino che contengono, ed il quale pare li renda duraturi”. Nella “porzione inferiore delle morene meridionali”, invece, “il vino vi è manco colorito”, annotazione che non trova tuttavia conferma nelle valutazioni compiute nel 1939 dalla Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia di Conegliano, per la quale il vino della zona del “Sona-Custoza” si distingue per essere “un po’ più carico di colore e più pieno di corpo”.

Capitolo 4.1.3

La colorazione chiara è da sempre una delle prerogative dei migliori vini dell’area del Bardolino: già nel 1820, nella “Descrizione di Verona e della sua Provincia”, Giovanni Battista da Persico affermava che “preso che avessero coll’età il colore del vino di Borgogna, e messi come questo in commercio, ben ne riuscirebbe di sventare l’universal pregiudizio, che la bontà del vino stia nel colore e non nella qualità”.

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I vitigni

Capitolo 4.2

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Bardolino

Montebaldo

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Bardolino

La Rocca

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Bardolino

Sommacampagna

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