Geografia

I suoli, i ghiacciai ne hanno
 lasciato quasi settanta tipologie.

Capitolo 2.2

Capitolo 2.2.1

I suoli delle colline moreniche del territorio del Bardolino sono caratterizzati da una estrema variabilità (la zonazione ne ha individuato 66 tipologie), dovuta ai depositi lasciati dai ghiacciai che modellarono il bacino gardesano e, in parte, da quelli che discesero la valle dell’Adige.

Capitolo 2.2.2

Anche se tra i ricercatori non pare esserci identità di vedute sull’attribuzione delle diverse cerchie moreniche, si ritiene che i depositi morenici del territorio gardesano si siano formati durante le glaciazioni Günz, Mindel, Riss e Würm:

alle due più antiche, la Günz e la Mindel, sono attribuiti depositi morenici limitati, mentre generalmente le cerchie moreniche più esterne sono attribuite alla glaciazione Riss e quelle interne sono attribuite e alla glaciazione Würm.

Capitolo 2.2.3

I diversi ghiacciai lasciarono enormi accumuli di materiali, depositati nel grande anfiteatro gardesano o nell’anfiteatro interno di Rivoli Veronese: si tratta di ammassi di ciottoli, accumuli di ghiaia, massi erratici, strati duri di loess, argille. Nell’Alto Garda, in territorio di Brenzone, vi sono depositi di dolomia, un tempo utilizzati per la produzione della Dolomina (magnesio).

L’opera di bonifica dei terreni svoltasi nel corso dei secoli trova memoria nei muri a secco, costruiti utilizzando i “seregni” tolti dai campi, ossia pietrame di calcare o porfido arrotondato dal trascinamento effettuato dai ghiacciai. Ogni singolo appezzamento cintato da mura di “seregni”, viene localmente chiamato “brol”. Anche Goethe, nel suo “Viaggio in Italia”, annota quei ciottoli che “vengono ammucchiati in strati lungo la via e servono a formare delle mura molto massicce”.

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L'origine delle sottozone

Capitolo 3.1

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Bardolino

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